Aiutarsi attraverso il gioco nel comprendere reciprocamente quali siano le peripezie da affrontare per superare i propri limiti. Al Liceo Scientifico Galileo Galilei di Macomer saranno cinquanta allievi che attraverso l’assimilazione delle tecniche basilari del tennistavolo proveranno a dare una grande prova di inclusione, perché tra loro le improbabili fluttuazioni della pallina in plastica saranno studiate ed intercettate anche da compagni che troveranno soluzioni alternative talvolta bizzarre ma pur sempre regolamentari per riuscire a scavalcare la “esecrata retina”.
E nel giorno in cui TennistavolOltre apre il sipario anche nel Marghine, notevole è l’euforia tra i duecento studenti che hanno affollato l’auditorium della scuola, interessati a capire che sorprese potesse riservare uno sport conosciuto solo in maniera superficiale. Ad animare il progetto creato dalla Federazione Italiana Tennistavolo ma foraggiato dalla Fondazione Vodafone e che può contare anche sul supporto del MIUR e del Comitato Italiano Paralimpico ci ha pensato lo staff del Comitato FITeT Sardegna capeggiato dal suo presidente Simone Carrucciu e composto dall’autoctono consigliere Maurizio Muzzu, dal tecnico federale responsabile Ana Brzan e dalla sua collaboratrice Martina Mura. Presenti anche gli atleti paralimpici Daniel Maris (TT Quartu) e Mauro Mereu (Tennistavolo Norbello).
A tutti loro il compito di dare delucidazioni sul progetto attraverso nozioni teoriche e soprattutto pratiche grazie al tavolo che dal palco emana imperioso i suoi fluidi benefici verso la platea. Ha fatto gli onori di casa la dirigente scolastica Gavina Cappai, supportata dal referente del progetto Paolo Maioli. Ospiti d’eccezione anche il primo cittadino di Macomer Antonio Onorato Succu e il referente Provincia di Nuoro Ufficio Educazione Fisica Mauro Marras.
Scivolata via con tanto entusiasmo, la mattinata è stata particolare per Simone Carrucciu: “Io sono di Norbello – ha dichiarato – e la vicinissima Macomer rappresenta da sempre una cittadina di riferimento nella mia vita. Quindi mi ha fatto enormemente piacere far attecchire TennistavolOltre anche da queste parti e non mi dispiacerebbe se si ricostituisse il team di tennistavolo, che tra l’altro sarebbe un grande ritorno. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, perché hanno capito quanto sia importante questo sport anche nel suo ruolo strettamente coesivo”.
Già dallo scorso anno al Galilei si pratica il tennistavolo paralimpico grazie alla donazione di un tavolo da ping pong da parte del locale Lions Club. “L’opportunità di aderire al progetto TennistavolOltre si è presentata come irrinunciabile – rimarca la dirigente scolastica Gavina Cappai – in quanto offre a tutti gli allievi la possibilità di vivere un’esperienza di alta formazione e condividere lo sport come un momento di inclusione”.
E tutto ciò rientra in un’offerta formativa che il Galilei riserva nei confronti delle persone con disabilità per indirizzarle verso la pratica sportiva: “E’ importante il ruolo assunto dai loro compagni di scuola che diventano partner in un percorso di cittadinanza attiva e crescita culturale – continua Cappai – nella pratica di uno sport dinamico che può essere praticato in due e permette di esprimere abilità, concentrazione e precisione”. La dirigente chiude il suo intervento con una considerazione: “La realizzazione di progetti nazionali di questo livello dimostra ai nostri studenti che l’adulto è sempre attento alla formazione dei giovani mettendosi in gioco e fornendo un esempio di vita utile, per chi possiede abilità diverse, di correre per lo stesso obiettivo”.
Per comporre il gruppone dei 50 futuri (si spera) pongisti sono stati individuati prima gli alunni con disabilità che seguono una programmazione differenziata e poi le quattro classi che ne accolgono altri inseriti in una impostazione di lavoro mirante a raggiungere obiettivi minimi”.
“Il progetto ha un notevole valore in quanto consente ai nostri alunni di migliorare la propria autonomia e autostima – interviene il referente del progetto per la scuola Paolo Maioli – e di pari passo consente anche ai ragazzi non disabili di praticare una disciplina sportiva che possa fungere da veicolo per l’integrazione in ambito scolastico”.
Poi spiega perché il tennistavolo al Galilei è una disciplina familiare: “Durante la ricreazione ed al termine delle lezioni i nostri alunni si sfidano tra loro. Questo rappresenta per la nostra scuola una grande opportunità affinché si crei tra i ragazzi un sempre maggiore affiatamento e disponibilità a socializzare in modo da eliminare l’utilizzo della comunicazione via web. Ringrazio la FITET per la grande opportunità che ci ha dato attraverso questo progetto”.
Il calendario degli appuntamenti non dà tregua. Lunedì 1 aprile 2019 TennistavolOltre viene presentato a Sassari presso l’Istituto Comprensivo Statale P. Tola di Sassari: Il giorno successivo la macchina organizzativa della Fitet Sardegna si metterà in moto alla Scuola Statale Secondaria 1° grado Dante Alighieri di Selargius.